Chiesa di Santa Maria di Gesù
1693-1706; ricostruita 1760-1770
Aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 12 e dalle 17.30 alle 20
Telefono: 0931821951
Nel Castello che sovrastava l’antica città Carlo d’Aragona, barone di Avola dal 1483 al 1512, con atto notarile del 9 dicembre 1509 fondava il primo convento francescano della sua Terra, affidandolo ai frati Minori Osservanti. Si scelse il sito nel quartiere delli Balzi, nella parte sottostante la Porta delli Vexi e sulla strada regia; in prossimità, verso est, del quartiere Troncello e dell’ingresso alla città dalla parte del mare.
La chiesa del convento, intitolata a Santa Maria di Gesù, divenne luogo di sepoltura del suo fondatore e della figlia Antonina Concessa (1501-1537), sposata con Giovanni d’Aragona Tagliavia di Castelvetrano. A costoro l’imperatore Carlo V d’Asburgo, re di Sicilia, nel 1530 aveva concesso il titolo di marchese sulla baronia di Avola e di marchesato alla città.
Gli edifici rovinarono con il terremoto dell’11 gennaio 1693. La chiesa e il convento traslarono nel nuovo sito, ponendosi, come nell’antico, sull’area di confine della città progettata, con pianta esagonale e mura di fortificazione, dal padre gesuita Angelo Italia. I lavori degli edifici conventuali ebbero subito inizio, e la chiesa, fornita di cripta, accolse anche sepolture gentilizie. La data 1706 incisa sull’architrave della porta d’accesso al convento, adiacente l’ingresso della chiesa, può segnare il momento di conclusione delle fabbriche.
Negli anni compresi tra il 1760 e il 1770 la chiesa, a navata unica, venne ricostruita. A tale periodo sono da collocare il portale e l’elegante cella campanaria a tre fornici della facciata, a volume retto e sostenuta lateralmente da due importanti paraste.
L’interno della sacra struttura è caratterizzato, nell’altare maggiore, da un apparato in stucco di stile rococò con due colonne tortili sovrastate da una Gloria con putti. A destra dell’ingresso è una nicchia che accoglie l’interessante statua lignea cinquecentesca dell’Ecce Homo; sulla parete sinistra sono affreschi del primo ‘700 raffiguranti i santi Francesco, Chiara, Bonaventura, Antonio da Padova, angeli e cherubini. Sulle pareti, oltre i pregevoli quadri della Via Crucis, è l’Immacolata con i santi Francesco e Rosalia, collocabile nei primi decenni del Seicento. Successivi sono la Madonna del Carmine con santi, la Crocifissione, san Liborio. Decorano l’abside opere realizzate negli anni 1991 e 2006 dal pittore Mario Bogani. Nella cantoria è situato l’organo a canne: costruito nel 1845 da Felice Platania di Acireale, è stato restaurato nel 2006.
Il convento, soppresso nel 1866, divenne Caserma dei Carabinieri; la chiesa, «per riguardo alla popolazione e perché di particolare devozione», rimase aperta al culto.
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